Biografia del Poeta tanto amato dal Signore.
Secondo la storia del Santo Volto a Manoppello, sono state numerosissime le grazie ricevute dal popolo di questo luogo santo avvenute per intercessione della Luce della Sacratissima Immagine contemplata e meditata con le preghiere della Novena. Le orazioni si recitano per nove giorni in chiesa nella cittadina abruzzese prima che abbiano inizio i festeggiamenti in onore della Santa Reliquia; esse furono composte nel XVIII secolo dal cappuccino Padre Bernardo Maria Valera.
Trovando in internet la biografia di questo grandissimo autore, sono rimasto un po' sorpreso nel leggere che la Mirabile Novena al Volto Santo sia stata relegata solo all'ultimo posto tra le sue celebri raccolte di poesie.
VALERA BERNARDO MARIA (1711-1783) - Ecclesiastico,
poeta Ecclesiastico, poeta Bernardo Maria Valera, secondo quanto riporta lo storico settecentesco Gennaro Ravizza, nacque a Giuliano Teatino (provincia di Chieti) il 5 agosto 1711 da Domenico e Rosa Peschio e fu battezzato con i nomi di Bernardo, Baldassarre e Giovanni. All’età di diciannove anni, il 1 gennaio 1730, venne ammesso tra i novizi dei frati Cappuccini di Penne e fu inviato a studiare in Toscana. Gradevole di aspetto, educato e gentile, sviluppò un interesse particolare per la poesia e, nel periodo toscano, ebbe l’occasione di frequentare numerose accademie letterate locali nell’ambito delle quali ebbe modo di comporre numerose poesie. A Siena fu membro della Accademia degli Intronati con il nome di Armonico e compose il ditirambo (poetica corale composta da poesia, musica e danza) “Nozze di Bacco”. A Roma nel 1747 fu apprezzato per alcuni panegirici e per le composizioni poetiche tanto che qualche anno dopo, nel 1750, l’abate Morei, Custode generale dell’Arcadia, lo invitò a recitare un inno e un sonetto nel Bosco Parrasio in occasione di un’adunanza con il regnante dell’epoca. A Napoli intrattenne amicizie con lo scrittore e filosofo Antonio Genovesi e il giureconsulto napoletano Giuseppe Aurelio di Gennaro, il quale nel 1759 fece stampare a proprie spese le poesie d’amore giovanili di fra’ Bernardo Valera sotto lo pseudonimo “Amalfideno Flattad”. Tornato in Abruzzo fra’ Bernardo fissò la sua dimora a Lanciano e ricoprì numerosi incarichi come “lettore di filosofia e teologia”, “difinitore” e “provinciale”. Si trasferì a Chieti e in qualità di Pastore aggregato in Roma entrò a far parte alla “Colonia Tegea degli Arcadi” con il nome pastorale di Ferindo Vatiliano e, nel giro di poco tempo, fu apprezzato per le sue orazioni sacre. Gli ultimi anni della sua vita furono caratterizzati dalla malattia: fu colpito da demenza senile. Morì il 16 dicembre 1783 all’età di 71 anni. Il Ravizza nella sua opera “Collezione di diplomi e di altri documenti di tempi di mezzo e recenti da servire alla storia della Chiesa” (Napoli, 1832, vol.I, p.134) fece una descrizione fisica del frate: “Il Valera fu ben fatto della persona, alto dritto, rubicondo, quale i Poeti ci dipingono Apollo. Nelle maniere fu cortese e grazioso, quant’altri li fosse mai. Umile e modesto, egli arrossiva e abbassava gli occhi, quando gli prodigavano delle lodi, che tanto aveva meritate: tutto diverso da quello degli uomini orgogliosi, che per avere la facilità di accozzare pochi versi per un Sonetto, o di spiegare qualche proposizione di Euclide, insaziabili di lodi ricercate, dileggiando tutto il mondo, credendo che la custodia della letteratura sia ad essi soli esclusivamente affidata. Opere principali: • Raccolta di poesie varie di un accademico intronato, Giovanni Simeone, Napoli 1750; • Amalfideno Flattad, Poesie amorose, Giovanni Simone, Napoli 1753; • Raccolte delle poesie di frate Bernardo Maria da Lanciano, opera in due tomi, stamperia Simoniaca, Napoli 1759; • Inno e sonetto per la morte di Giuseppe Aurelio di Gennaro, in “Funerali del fu regio consigliere Aurelio di Gennaro e alcuni componimenti in sua lode e con l’orazione di fra Felice Maria da Napoli cappuccino intitolati a sua eccellenza il signor marchese D. Bernardo Tanucci”, stamperia Simoniaca, Napoli 1763, pp.9-20; • Orazioni in onore di San Giustino, composta e recitata da F. Bernardo Maria da Lanciano nell’anno 1773, Chieti 1773; • Nuova raccolta delle poesie di Frate Bernardo Maria Valera da Lanciano cappuccino, stamperia Raimondiana, Napoli 1776; • Inno di Berbardo Maria Valera, in Poesie drammatiche e liturgiche del dr. Domenico Ravizza di Lanciano, opera in due tomi, Fratelli Raimondi, Napoli 1786, pp.1-16: • Inno in lode al Signore Dottor Giovanni Lami a S.E. il Signor D. Romualdo marchese de Sterlich di Ferindo Vatiliano P.A. e accademico intronato col nome d’Armonico, secolo XVIII; • Inno sopra S. Michele traslato in verso esametro latino dall’abate Girolamo Marana, Tipografia R.di Napoli, Napoli 1826; • Poesie edite ed inedite del P. Bernardo Maria Valera Cappuccino, opera in due tomi, tipografia Ubaldo Angeletti, Teramo 1835; • Sacra novena in onore del SS. Volto di Gesù Cristo che si venera in Manoppello nella chiesa dei RR.PP. Cappuccini, stabilimento Tipografico Ricci, Chieti 1897.
poeta Ecclesiastico, poeta Bernardo Maria Valera, secondo quanto riporta lo storico settecentesco Gennaro Ravizza, nacque a Giuliano Teatino (provincia di Chieti) il 5 agosto 1711 da Domenico e Rosa Peschio e fu battezzato con i nomi di Bernardo, Baldassarre e Giovanni. All’età di diciannove anni, il 1 gennaio 1730, venne ammesso tra i novizi dei frati Cappuccini di Penne e fu inviato a studiare in Toscana. Gradevole di aspetto, educato e gentile, sviluppò un interesse particolare per la poesia e, nel periodo toscano, ebbe l’occasione di frequentare numerose accademie letterate locali nell’ambito delle quali ebbe modo di comporre numerose poesie. A Siena fu membro della Accademia degli Intronati con il nome di Armonico e compose il ditirambo (poetica corale composta da poesia, musica e danza) “Nozze di Bacco”. A Roma nel 1747 fu apprezzato per alcuni panegirici e per le composizioni poetiche tanto che qualche anno dopo, nel 1750, l’abate Morei, Custode generale dell’Arcadia, lo invitò a recitare un inno e un sonetto nel Bosco Parrasio in occasione di un’adunanza con il regnante dell’epoca. A Napoli intrattenne amicizie con lo scrittore e filosofo Antonio Genovesi e il giureconsulto napoletano Giuseppe Aurelio di Gennaro, il quale nel 1759 fece stampare a proprie spese le poesie d’amore giovanili di fra’ Bernardo Valera sotto lo pseudonimo “Amalfideno Flattad”. Tornato in Abruzzo fra’ Bernardo fissò la sua dimora a Lanciano e ricoprì numerosi incarichi come “lettore di filosofia e teologia”, “difinitore” e “provinciale”. Si trasferì a Chieti e in qualità di Pastore aggregato in Roma entrò a far parte alla “Colonia Tegea degli Arcadi” con il nome pastorale di Ferindo Vatiliano e, nel giro di poco tempo, fu apprezzato per le sue orazioni sacre. Gli ultimi anni della sua vita furono caratterizzati dalla malattia: fu colpito da demenza senile. Morì il 16 dicembre 1783 all’età di 71 anni. Il Ravizza nella sua opera “Collezione di diplomi e di altri documenti di tempi di mezzo e recenti da servire alla storia della Chiesa” (Napoli, 1832, vol.I, p.134) fece una descrizione fisica del frate: “Il Valera fu ben fatto della persona, alto dritto, rubicondo, quale i Poeti ci dipingono Apollo. Nelle maniere fu cortese e grazioso, quant’altri li fosse mai. Umile e modesto, egli arrossiva e abbassava gli occhi, quando gli prodigavano delle lodi, che tanto aveva meritate: tutto diverso da quello degli uomini orgogliosi, che per avere la facilità di accozzare pochi versi per un Sonetto, o di spiegare qualche proposizione di Euclide, insaziabili di lodi ricercate, dileggiando tutto il mondo, credendo che la custodia della letteratura sia ad essi soli esclusivamente affidata. Opere principali: • Raccolta di poesie varie di un accademico intronato, Giovanni Simeone, Napoli 1750; • Amalfideno Flattad, Poesie amorose, Giovanni Simone, Napoli 1753; • Raccolte delle poesie di frate Bernardo Maria da Lanciano, opera in due tomi, stamperia Simoniaca, Napoli 1759; • Inno e sonetto per la morte di Giuseppe Aurelio di Gennaro, in “Funerali del fu regio consigliere Aurelio di Gennaro e alcuni componimenti in sua lode e con l’orazione di fra Felice Maria da Napoli cappuccino intitolati a sua eccellenza il signor marchese D. Bernardo Tanucci”, stamperia Simoniaca, Napoli 1763, pp.9-20; • Orazioni in onore di San Giustino, composta e recitata da F. Bernardo Maria da Lanciano nell’anno 1773, Chieti 1773; • Nuova raccolta delle poesie di Frate Bernardo Maria Valera da Lanciano cappuccino, stamperia Raimondiana, Napoli 1776; • Inno di Berbardo Maria Valera, in Poesie drammatiche e liturgiche del dr. Domenico Ravizza di Lanciano, opera in due tomi, Fratelli Raimondi, Napoli 1786, pp.1-16: • Inno in lode al Signore Dottor Giovanni Lami a S.E. il Signor D. Romualdo marchese de Sterlich di Ferindo Vatiliano P.A. e accademico intronato col nome d’Armonico, secolo XVIII; • Inno sopra S. Michele traslato in verso esametro latino dall’abate Girolamo Marana, Tipografia R.di Napoli, Napoli 1826; • Poesie edite ed inedite del P. Bernardo Maria Valera Cappuccino, opera in due tomi, tipografia Ubaldo Angeletti, Teramo 1835; • Sacra novena in onore del SS. Volto di Gesù Cristo che si venera in Manoppello nella chiesa dei RR.PP. Cappuccini, stabilimento Tipografico Ricci, Chieti 1897.
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