Studi realizzati da Antonio Teseo.
Sotto troviamo la sovrapposizione in larga veduta della S. Sindone al Sacro Volto in scala 1 a 1.
Come ho già spiegato nella pubblicazione precedente, ricordo che sul telo e nella figura della reliquia di Manoppello, il sangue appare sbiadito a causa della sovrapposizione alle colature ematiche della luce del Padre che aveva illuminato il Volto del Figlio; 1 Cor. 15, 20. Le prove di ciò che asserisco sono fornite sia dall'elaborazione che vediamo qui sotto della seconda immagine, ottenuta con il filtraggio computerizzato "equalizzazione" che ha la proprietà di esaltare i pixel in chiaro della luce, sia dall'ombra presente dietro la narice sinistra del naso di Gesù (a destra per chi guarda).
Oltre ad aver assunto un tono sbiadito, il sangue nel Volto Santo di Manoppello si mostra anche asciugato, perché tutto ciò che concerne la figura corrisponde alla Sembianza che gli apostoli videro nel momento dell'Ascensione al cielo di Gesù.
Nel Volto della S. Sindone, invece, il sangue si presenta vivo e accentuato, seppure abbia subito un'ossidazione, poiché fa parte dell'aspetto sfigurato del Redentore risorto dai morti: Gv. 11, 25.
Nella successiva immagine che troviamo sotto a sinistra, possiamo osservare la maschera di sangue che originariamente fu proiettata sulla S. Sindone e che istantaneamente, impressionandosi in maniera riflessa sul lino, subì un processo chimico di ossidazione e deidratazione per via del lampo della Luce del Risorto, assumendo così il colore giallo paglierino che vediamo oggi (rif. sopra alla prima figura a sinistra) . Il colore ematico originale che sfigurò il Volto di Cristo, come ripeto ancora una volta per chi non avesse letto i post precedenti in questo blog, ritorna in luce quando l'Effigie del Volto della S. Sindone è sovrapposta al computer a quella del Volto Santo con un rafforzamento di contrasto.
Secondo i miei studi, Dio Padre avrebbe voluto lasciare al mondo una testimonianza del Santissimo Volto di Suo Figlio rappresentandolo come Vera Eikon "Pictura Domini acheropita" realizzata dunque dalla sapienza di Dio e non da mano d'uomo - Gv. 6, 40:
"Questa è infatti la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna e io lo risusciti nell'ultimo giorno" -.Appena sopra, sudario del Volto Santo di Manoppello visto con un microscopio digitale 200 x (foto scattata dal docente dell'università di Padova, Giulio Fanti): come possiamo osservare da questo ingrandimento, il bisso contiene granuli o filamenti di polvere, ma non pigmenti di pittura artificiale. Ogni spazio vuoto tra filo e filo, che corrisponde nella realtà a due o tre capelli accostati assieme, non è riempito da alcun pigmento con sostanza d'apporto.
Questa Santissima Icona, diventò nella storia il modello da cui tutti gli artisti attingevano per raffigurare il Volto di Cristo. I pittori e gli scultori si dovevano attenere ad un Canone dettato dalla Chiesa:
- Dalla d
isposizione emanata nel Concilio Niceno DS 601 Sessione VII del 13 ottobre 787 - "Quando più frequentemente queste immagini vengono contemplate, tanto più quelli che le contemplano sono portati al ricordo e al desiderio del modello originale".
Oggi, noi con il Volto Santo veneriamo la sembianza del Signore. Un giorno, invece, contempleremo in cielo il S.S. Volto nella realtà.
Immagine devozionale compresa nella raccolta appartenuta a Umberto II di Savoia.
Questa rappresentazione risale alla fine del 16° secolo. Ritrae la Sacra Sindone stesa e adorata da angeli, sormontata dalla santa corona di spine e dalla "Vera Icona".
La storia ci parla che un'antica tradizione, sostenuta da un'intuizione molto fiduciosa e profondamente mistica, istintivamente associava il "Sudario del Volto Santo" con la "Sacra Sindone". Gli esiti delle ricerche sulle due reliquie, oggi ci svelano invece che quell'antica tradizione - di relazionare il Volto Santo alla Sindone - non derivava solo da un'intuizione, ma era fondata su basi teologicamente solide, per rimandare alla conoscenza della Verità.