Il lavoro che espongo in questo post è indubbiamente la scoperta più sensazionale delle mie ricerche:
"Sono in grado di dimostrare scientificamente, mediante alcune comparazioni tra l'effigie indefinita del Volto della S. Sindone e quella definita del Volto Santo di Manoppello, che nell'immagine sindonica sono immagazzinate delle informazioni olografiche riguardanti l'aspetto sfigurato e trasfigurato del Risorto".
Quindi questa scoperta è estremamente importante, perché è rivolta verso quegli scienziati che, in questi ultimi anni, hanno stabilito con i loro esperimenti che l'immagine della Sacra Sindone è riproducibile solo con un'irradiazione di luce nell'ultravioletto.
Se ogni lampo che vediamo nel cielo sprigiona un fascio di luce nell'ultravioletto, rifacendoci a ciò che Gesù ci ha rivelato nel Vangelo (Lc. 17, 24) e cioè che Lui nel giorno della gloria si sarebbe smaterializzato per assumere la Luce Celeste, simile ad un lampo, così da sconfiggere le tenebre della morte e quindi del peccato, ecco allora che possiamo quasi dare per certo che i teli della Sacra Sindone e del Volto Santo sono proprio le reliquie che un tempo si trovavano nella tomba del Salvatore: riguardo alla Sacra Sindone, perché come abbiamo detto, la sua immagine è riproducibile in laboratorio solo mediante impulsi laser; riguardo al Volto Santo di Manoppello, perché, essendo un ologramma che ci parla del Volto sfigurato e trasfigurato di Cristo, questa registrazione fotografica di più immagini la si ottiene solo mediante proiezione di luce trasmessa nell'ultravioletto.
Segue...
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