di Antonio Teseo
Salmo 31,17
Fa' splendere il tuo volto sul tuo servo, salvami per la tua misericordia.
Salmo 119,170
Venga al tuo volto la mia supplica, salvami secondo la tua promessa.
Salmo 143,7
Rispondimi presto, Signore, viene meno il mio spirito. Non nascondermi il tuo volto, perché non sia come chi scende nella fossa.
Nel prologo di Giovanni, leggiamo che Gesù Cristo era la luce vera che illumina ogni uomo. Per luce vera noi cristiani intendiamo:
1) L'educazione spirituale alla Vera Vita che Gesù c'insegna con il Vangelo;
2) La Grazia, l'Umiltà, la Pace e la Misericordia che troviamo nell'espressione del Volto amorevole del Redentore le quali si riflettono nell'espressione del volto di ogni persona bisognosa;
3) I S.S. Sacramenti che la Santa Chiesa ci dona;
4) La luce del Volto di Cristo.
Nel versetto del Vangelo di Giovanni (Gv. 1,12) e in quello del libro dei Salmi (Sl. 80, 4) apprendiamo che ogni persona giusta, nell'istante dopo il suo ultimo respiro in vita qui sulla terra, non conosce la morte, e quindi il peccato, perché risorge per mezzo della luce celeste ed invisibile del Redentore. Se l'amante del Signore, qui sulla terra, accoglie il corpo di Cristo Gesù con il Pane della Vita Eterna (Eucaristia), appena dopo il suo ultimo alito di vita sarà trasformato in luce invisibile, e accolto dalla luce del Salvatore, in cielo, come raggio del Suo Santissimo Corpo e del Suo Santissimo Spirito. Ecco dunque che cosa significa Paradiso: vivere nella luce di Cristo la bellezza del "Vero Amore". Per ogni anima santa, la morte corporale non è altro che la purificazione assoluta dello spirito, perchè esso si stacca completamente e definitivamente dalla carne, la quale, appartendo al mondo, è soggetta a corruzione (Gv. 1, 9-11) . Proprio perché completamente puro, lo spirito può così contemplare in eterno il Volto di Dio Padre.
Chi conosce, dell'epoca di Gesù, quali fossero le usanze dei giudei, sa che i panni funebri erano considerati impuri perché toccavano un cadavere. Accadde, però, che l'apostolo Giovanni credette alla resurrezione del Suo Maestro dopo aver contemplato il sudario (Gv. 20, 4-8).
Che cosa allora era successo?
L'apostolo aveva riscontrato da un segno lasciato dal Signore che quel velo da impuro era diventato puro perché era stato illuminato e filtrato dalla luce del volto di Cristo. Per illuminare il regno delle tenebre governato dal demonio, e quindi per salvare i giusti, la potenza della luce vera e celeste del Volto di Cristo aveva dovuto illuminare anche l'interno del sepolcro (a quel tempo considerato simbolo delle tenebre) perché il Salvatore era risorto dai morti nella Sua purezza per la Vita Eterna (Lc. 17,24). Il sudario, dunque, è l'oggetto più rappresentativo della risurrezione di Cristo appunto perché è stato irradiato dalla luce di Dio. La luce del Santo Volto nel sepolcro, ripeto ancora una volta, sarà la stessa che un giorno nell'invisibile permetterà ad ogni persona, la quale fa nel mondo la volontà del Messia, di risorgere per Cristo, con Cristo ed in Cristo.
Nell'elaborazione di sopra, possiamo osservare come il negativo sotto a sinistra del Volto della S. Sindone e quello sotto a destra dello stesso volto con sopra il Volto Santo di Manoppello siano pressoché identici, perché secondo me questo fatto ci dà testimonianza di un perfetto filtraggio tra due figure impressionate assieme da un'unica fonte di luce.
Ingrandimento dei negativi di cui sopra: comparazione
Appena sotto a sinistra, particolare elaborazione "Sindone-Volto Santo" che ci dà l'idea di come nel sepolcro si vedesse in trasparenza dal Velo l'immagine del Sacro Volto di Cristo Risorto; a tale proposito, osservare anche il riflesso della luce celeste che dietro aveva illuminato il sudario di Manoppello. A destra, immagine originariamente impressionata sulla S. Sindone dalla luce celeste con il sangue della Redenzione: un processo chimico, probabilmente causato dal calore del lampo della Resurrezione di Gesù, disidratò e ossidò il liquido ematico, il quale si fissò come immagine indelebile, in micrometri, solo sulla parte più superficiale delle fibrille dei fili del lino (per tale riscontro osservare le figure ingrandite che troviamo sotto).
Tutte le elaborazioni sono state realizzate al computer da Antonio Teseo.
Salmo 31,17
Fa' splendere il tuo volto sul tuo servo, salvami per la tua misericordia.
Salmo 119,170
Venga al tuo volto la mia supplica, salvami secondo la tua promessa.
Salmo 143,7
Rispondimi presto, Signore, viene meno il mio spirito. Non nascondermi il tuo volto, perché non sia come chi scende nella fossa.
Nel prologo di Giovanni, leggiamo che Gesù Cristo era la luce vera che illumina ogni uomo. Per luce vera noi cristiani intendiamo:
1) L'educazione spirituale alla Vera Vita che Gesù c'insegna con il Vangelo;
2) La Grazia, l'Umiltà, la Pace e la Misericordia che troviamo nell'espressione del Volto amorevole del Redentore le quali si riflettono nell'espressione del volto di ogni persona bisognosa;
3) I S.S. Sacramenti che la Santa Chiesa ci dona;
4) La luce del Volto di Cristo.
Nel versetto del Vangelo di Giovanni (Gv. 1,12) e in quello del libro dei Salmi (Sl. 80, 4) apprendiamo che ogni persona giusta, nell'istante dopo il suo ultimo respiro in vita qui sulla terra, non conosce la morte, e quindi il peccato, perché risorge per mezzo della luce celeste ed invisibile del Redentore. Se l'amante del Signore, qui sulla terra, accoglie il corpo di Cristo Gesù con il Pane della Vita Eterna (Eucaristia), appena dopo il suo ultimo alito di vita sarà trasformato in luce invisibile, e accolto dalla luce del Salvatore, in cielo, come raggio del Suo Santissimo Corpo e del Suo Santissimo Spirito. Ecco dunque che cosa significa Paradiso: vivere nella luce di Cristo la bellezza del "Vero Amore". Per ogni anima santa, la morte corporale non è altro che la purificazione assoluta dello spirito, perchè esso si stacca completamente e definitivamente dalla carne, la quale, appartendo al mondo, è soggetta a corruzione (Gv. 1, 9-11) . Proprio perché completamente puro, lo spirito può così contemplare in eterno il Volto di Dio Padre.
Chi conosce, dell'epoca di Gesù, quali fossero le usanze dei giudei, sa che i panni funebri erano considerati impuri perché toccavano un cadavere. Accadde, però, che l'apostolo Giovanni credette alla resurrezione del Suo Maestro dopo aver contemplato il sudario (Gv. 20, 4-8).
Che cosa allora era successo?
L'apostolo aveva riscontrato da un segno lasciato dal Signore che quel velo da impuro era diventato puro perché era stato illuminato e filtrato dalla luce del volto di Cristo. Per illuminare il regno delle tenebre governato dal demonio, e quindi per salvare i giusti, la potenza della luce vera e celeste del Volto di Cristo aveva dovuto illuminare anche l'interno del sepolcro (a quel tempo considerato simbolo delle tenebre) perché il Salvatore era risorto dai morti nella Sua purezza per la Vita Eterna (Lc. 17,24). Il sudario, dunque, è l'oggetto più rappresentativo della risurrezione di Cristo appunto perché è stato irradiato dalla luce di Dio. La luce del Santo Volto nel sepolcro, ripeto ancora una volta, sarà la stessa che un giorno nell'invisibile permetterà ad ogni persona, la quale fa nel mondo la volontà del Messia, di risorgere per Cristo, con Cristo ed in Cristo.
Nell'elaborazione di sopra, possiamo osservare come il negativo sotto a sinistra del Volto della S. Sindone e quello sotto a destra dello stesso volto con sopra il Volto Santo di Manoppello siano pressoché identici, perché secondo me questo fatto ci dà testimonianza di un perfetto filtraggio tra due figure impressionate assieme da un'unica fonte di luce.
Ingrandimento dei negativi di cui sopra: comparazione
Appena sotto a sinistra, particolare elaborazione "Sindone-Volto Santo" che ci dà l'idea di come nel sepolcro si vedesse in trasparenza dal Velo l'immagine del Sacro Volto di Cristo Risorto; a tale proposito, osservare anche il riflesso della luce celeste che dietro aveva illuminato il sudario di Manoppello. A destra, immagine originariamente impressionata sulla S. Sindone dalla luce celeste con il sangue della Redenzione: un processo chimico, probabilmente causato dal calore del lampo della Resurrezione di Gesù, disidratò e ossidò il liquido ematico, il quale si fissò come immagine indelebile, in micrometri, solo sulla parte più superficiale delle fibrille dei fili del lino (per tale riscontro osservare le figure ingrandite che troviamo sotto).
Tutte le elaborazioni sono state realizzate al computer da Antonio Teseo.
Sovrapposizione "Sindone - Volto Santo di Manoppello" con le due immagini filtrate al 50%
Ingrandimento da cui si riesce ad osservare la trama del lino sindonico macchiato di sangue
Ingrandimento da cui si riesce ad osservare la trama del lino sindonico macchiato di sangue
Ingrandimento da cui si riesce ad osservare la trama del lino sindonico macchiato di sangue
Ingrandimento da cui si riesce ad osservare la trama del lino sindonico macchiato di sangue
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Ingrandimento da cui si riesce ad osservare la trama del lino sindonico macchiato di sangue
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