2008_05_01_archive.html
Nel giorno di lunedì 2 giugno, la Rai ha trasmesso in prima serata, all’interno di una trasmissione televisiva molto seguita, un documentario che ha trattato di nuove scoperte sulla S. Sindone effettuate da un’equipe di ricercatori. Questi studiosi, illustrando alcuni esperimenti eseguiti con sofisticati strumenti scientifici, sono arrivati a dire che per loro l’immagine di Torino è un ologramma che si è formato per mezzo di un’emissione di luce (forse quella celeste della resurrezione di Cristo).
Sentito questi risultati, io ho esultato come un bambino per la gioia, perché già dal 16 luglio di un anno fa avevo pubblicato su uno dei miei Blog (Sindone di Torino-Volto Santo di Manoppello; http://www.tuoblog.it/sindon/) che il Volto Santo, ritenuto da me il sudario posto sopra il Volto di Gesù durante la sepoltura, si comportava come un ologramma perché le mie ricerche erano state avvalorate dallo strumento scientifico del computer.
Per tornare a parlare ancora di quella mia tesi, su internet ho trovato una bellissima foto scattata al Sacro Volto, che vediamo sopra, e che rende bene l’idea di un ologramma impresso in diapositiva su di una pellicola; solo che ovviamente non si tratta di celluloide, bensì di un telo di bisso marino.
Ora, se vediamo una diapositiva fotografica, di quelle ad esempio che si usano per i proiettori, ne possiamo osservare sia la trasparenza che la figura impressa, anche se per quest’ultima, poterla vedere discretamente, occorre che la luce non rifletta eccessivamente su di essa.
In questa fotografia della reliquia di Manoppello, allora, la luce che è entrata dalle vetrate del rosone della basilica, oltre ad illuminare l'interno della chiesa si è riflessa parzialmente anche sull'immagine e perciò della figura del volto di Cristo intravediamo solo il naso e un po' della bocca.
Nessun commento:
Posta un commento