
Foto ed elaborazioni pubblicate da Ateseo
Prima foto: Volto Santo di Manoppello;
seconda foto: elaborazione eseguita mediante il filtraggio computerizzato "equalizzazione".
Devo riconoscere che è questa la scoperta più commovente dei miei studi. Dopo aver dimostrato scientificamente con il computer che nell’immagine del volto della Sacra Sindone di Torino ci sono i segni della resurrezione, ho voluto verificare se effettivamente come ci ha rivelato Gesù è possibile riconoscere il Padre vedendo il Cristo. Poiché il Volto Santo di Manoppello è in definitiva una diapositiva fotografica impressionata su un velo, allora mi sono chiesto: “Se prendo una sua fotografia, dove sono evidenti le ferite cicatrizzate da croste di sangue, mi deve dunque comparire mediante un’elaborazione al computer, un'illuminazione insita all’immagine poiché ogni foto per realizzarsi ha bisogno di luce”. Ora, in ogni buon programma di foto-ritocco esiste un filtraggio, chiamato “equalizzazione”, che ha proprio la peculiarità di esaltare ad ogni fotografia i pixel in chiaro della luce rispetto a quelli in scuro dell’ombra. Per cui, una volta applicatolo alla foto del Volto Santo, la quale era stata scattata con le lampade d’illuminazione poste sia a destra che a sinistra e a distanza, in modo che nessun riflesso esterno potesse arrivare al vetro che racchiude la reliquia, ho scoperto che effettivamente gli occhi del Cristo sono vivi e rivolti verso una fonte luminosa che è senza ombra di dubbio quella del Padre. Infatti la guancia destra più esposta a questa luce è effettivamente più illuminata dell’altra. Questo spiega anche il motivo per cui le tracce di sangue delle ferite, che compaiono sul Volto Santo, sono asciutte e pertanto poco evidenti.
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