I sei punti di congruenza scoperti da Antonio Teseo tra l'immagine di Cristo raffigurato sulla moneta del Solidus d'oro (fatta coniare nel IX secolo dall'imperatore di Bisanzio Michele III per ristabilire l'ortodossia nell'impero dopo il periodo iconoclastico indetto nel 727 dal monarca Leone III isaurico) e il Volto Santo di Manoppello.
Spiegazione delle immagini di sopra di Antonio Teseo: a sinistra, potete osservare il
Solidus d'oro fatto coniare dall'imperatore d'oriente Michele III
(840-867) su cui è raffigurata l'icona del Cristo benedicente; a destra,
c'è l'immagine del Volto Santo di Manoppello fotografata durante le
feste di maggio. Ebbene, da una attenta comparazione, possiamo
comprendere come le due figure siano entrambe contraddistinte: 1) dalle
guance del volto asimmetriche; 2) dai capelli del lato di sinistra che
sono disposti a forma semicircolare perché adattati al gonfiore della
guancia destra di Cristo Gesù; 3) dal ciuffo dei capelli sulla fronte;
4) dalla ferita causata con una canna dagli aguzzini che flagellarono
Gesù; 5) dai capelli del lato destro aggrovigliati che dopo un intreccio
cadono dritti; 6) dalla bocca semiaperta.
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