di Antonio Teseo
Solo quando la scienza saprà realizzare (anche con i mezzi sofisticati odierni) un'immagine simile a quella del Volto Santo di Manoppello, la quale è dinamica - poiché trasmette in ologramma la trasfigurazione "il cambiamento" dell'aspetto del Volto di Cristo da risorto dai morti a Luce Eterna - e non statica - come invece è qualsiasi pittura che conosciamo in natura - allora io mi inchinerò e dirò che la Sacra Icona abruzzese è un artefatto.
Solo quando la scienza saprà realizzare (anche con i mezzi sofisticati odierni) un'immagine simile a quella del Volto Santo di Manoppello, la quale è dinamica - poiché trasmette in ologramma la trasfigurazione "il cambiamento" dell'aspetto del Volto di Cristo da risorto dai morti a Luce Eterna - e non statica - come invece è qualsiasi pittura che conosciamo in natura - allora io mi inchinerò e dirò che la Sacra Icona abruzzese è un artefatto.
Figura diapositiva del Volto Santo di Manoppello osservato con un'illuminazione obliqua che arriva da dietro.
Diafanità nel Volto Santo di Manoppello osservato contro il cielo
Volto Santo osservato con la luce diretta (completa assenza dell'immagine)
Sotto, prima figura in alto a sinistra (Volto Santo illuminato da dietro): macchia di sangue con il bordo di coagulo che ricopre la ferita del setto nasale. Ultima figura in basso a destra (Volto Santo illuminato solo frontalmente): ferita cicatrizzata con crosta di sangue del setto nasale.
Prima figura in alto a sinistra, escoriazione (come nella S. Sindone) della punta del naso. Ultima figura in basso a destra: riflesso di luce che ha illuminato la punta del naso (Luce riflessa che era stata proiettata sul Sacro Volto dal Padre).
Terza foto in basso a sinistra: fase di rimarginazione della ferita del setto nasale.
Se questo non è un ologramma, ditemi voi che cos'è !
L'ologramma si realizza con il laser, mediante l'interferenza elettromagnetica di raggi di luce.
Poiché nella S. Sindone sono raffigurate le pieghe con i rispettivi punti d'incrocio che sono del bisso di Manoppello, allora vi domando, in un periodo ipotetico che iniziava dal 1260 e finiva nel 1390, un uomo sarebbe stato capace di realizzare tali immagini come quella di Manoppello o come quella della S. Sindone?
Pieghe con i rispettivi punti d'incrocio e bande di trama del sudario di Manoppello che si mostra nella S. Sindone (in origine, come ci ha descritto padre Donato da Bomba nella sua Relatione Istorica del 1640, la reliquia era un fazzoletto quadrato di quattro palmi per quattro, cioè di due cubiti reali per due - misure standard usate dalle donne ebree al tempo di Gesù per determinare in lungo e in largo il pregiato sudario di finissimo bisso sepolcrale riservato solo a defunti re dei giudei o sacerdoti - e non un panno rettangolare come quello di Oviedo che non dovrebbe dunque essere definito sudario, ma drappo di un asciugatoio; Gv. 13, 4-5).
Sudario di finissimo bisso del Volto Santo di Manoppello osservato con un ingrandimento:
Spazi determinati dall'ordito e la trama (equivalenti a due o tre capelli accostati insieme in larghezza) non coperti da pigmento unito a collante, i quali, se fossero presenti sulla stoffa sarebbero serviti per la stesura in coltre e quindi per ottenere l'assorbimento del colore sull'ipotetico dipinto. Questo procedimento avrebbe inconfutabilmente reso solo statico, e non dinamico, l'artefatto.
Di qua e di là vediamo solo alcuni nodini che sono naturali del lino. La zona delimitata tra le due linee gialle, è la parte selezionata e poi ingrandita della palpebra di un occhio.
I sei punti di congruenza da me scoperti tra il Volto Santo di Manoppello e il Volto del Cristo Pantocrator inciso sul Solidus, moneta d'oro fatta coniare dall'imperatore Michele III Isaurico per ristabilire nell'impero l'ortodossia a fronte del terribile periodo iconoclastico proclamato tempo prima
da Leone III Isaurico.
Questi sei punti di congruenza, dunque, escludono categoricamente l'ipotesi che il Volto Santo sia il ritratto di Raffaello Sanzio, di Leonardo da Vinci o di chiunque altro.
Il sudario di Manoppello come stoffa preziosa unica al mondo.
Il Puro Sacro Lino rimanda alla natura delle vesti splendenti di luce degli angeli.
Padre Domenico in preghiera dinanzi al Volto Santo di Manoppello illuminato dalla luce diretta
Il Puro Sacro Lino assume un colore aureo (associabile al Divino) se è illuminato dalla luce del sole
Il Puro Sacro Lino in condizioni particolari d'illuminazione diventa talmente trasparente da diventare etereo: in alto, il cielo e le nuvole visibili in trasparenza.
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