Foto ed elaborazioni di Ateseo
Studio realizzato da Antonio Teseo
Con quest’altra prova il computer è categorico:
“La figura del volto della Sindone di Torino, immagine indefinita, è delimitata verticalmente da lato a lato dall’impressione di due pieghe che sono proprie del finissimo bisso del Volto Santo di Manoppello. Nel Sacro Velo, infatti, esse sono contraddistinte dai punti d’incrocio delle ripiegature".
Come già ho avuto modo di dire in questo mio blog "osservazione.blogspot.com" il computer rivela altresì che l’immagine sindonica è formata da sangue - forse misto a sudore - che in un momento a noi sconosciuto ha però subito un processo chimico d’ossidazione e disidratazione, assumendo il colore giallo paglierino che vediamo oggi. E se di miracolo si vuole parlare, bisogna allora ammettere che Gesù Cristo ha voluto imprimere sulla Sacra Sindone anche i segni della sua resurrezione col Volto Santo di Manoppello.
Spiegazione delle tre elaborazioni in alto:
1^ elaborazione "volto sindonico oscurato";
2^ elaborazione "sovrapposizione dell'immagine precedente al Volto Santo mediante un rafforzamento del contrasto";
3^ elaborazione "Volto Santo";
Con le freccette azzurre, ho evidenziato le due pieghe verticali del bisso marino del Volto Santo passanti per gli zigomi e che sono rintracciabili nella figura sindonica. Le freccette bianche, indicano invece i punti d'incrocio di tali pieghe con un'altra, la quale è situata orizzontalmente all'altezza del mento del Sacro Volto di Gesù.
Ulteriori spiegazioni delle elaborazioni sottostanti alle prime tre:
Le due elaborazioni, dimostrano che se al computer si provoca un rafforzamento per contrasto alla sovrapposizione, di una foto del viso sindonico ad un’altra dell'icona abruzzese, viene alla luce un volto insanguinato, cruento. Il colore del sangue risultante, è lo stesso che in origine si era impresso sul lino sindonico prima che subisse il processo chimico di cui si è parlato. Dalla sovrapposizione, è possibile individuare anche una traccia ematica depositata in linea, lungo la piega in orizzontale, che, come ho già detto, sul Volto Santo si trova all'altezza del mento (cliccare sopra le immagini per comprendere ancora meglio la mia spiegazione).
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