Foto ed elaborazioni di Ateseo
Studio realizzato da Antonio Teseo
La parte indicata con la freccetta rossa nell'immagine sindonica (guardare la prima figura a sinistra) che da tutti gli studiosi è confusa come l'estremità della punta del naso, è in realtà costituita da sangue e va a modellarsi sui lineamenti della fossetta sopra il labbro superiore del Volto Santo di Manoppello (guardare l'indicazione nella seconda immagine): è questa una dimostrazione che il sangue sulla Sindone si è impresso per proiezione.
A questo punto è doveroso fare una riflessione:
"Come si fa scientificamente a proiettare con una luce del sangue, impressionandolo su un telo, il quale va oltretutto a modellarsi anche sui tratti somatici di un volto impresso su un altro pezzo di stoffa?".
Per me, solo Cristo è stato in grado di fare questo perché aveva il controllo assoluto sulla materia.
Foto ed elaborazioni di Ateseo
1^ immagine: volto della Sacra Sindone di Torino;
2^ immagine: sovrapposizione della foto precedente al Volto Santo di Manoppello.
Questa sovrapposizione computerizzata, ottenuta per luminanza, rivela che nell'immagine sindonica è impresso un riflesso di luce. Il riflesso, osservabile come chiarore, ha contribuito insieme al sangue a rendere la figura indefinita come se fosse un negativo fotografico; alcune ferite che sono visibili nel Volto Santo, nell'immagine sindonica o sono solo parzialmente percepibili oppure non compaiono affatto appunto perché il riflesso impresso le ha nascoste. Il chiarore di luce è anche causa della mancata impressione dell'immagine su alcune parti del volto, come ad esempio sui distacchi che intercorrono tra il sangue impresso sopra gli zigomi, delimitato verticalmente dalle pieghe, e ciò che raffigura solo una parte dei capelli del Cristo.
Continuando a parlare dell'immagine sindonica, ora cerco di spiegare perché essa è composta da sangue (vedere la prova accertata per immagine dal computer nella seconda elaborazione in alto in questo post).
Se come è stato scoperto dagli studiosi, la figura della Sacra Sindone è formata da uno strato in micromètri di polisaccàridi, i quali si trovano nei globuli rossi del sangue trasformati in glucosio, le sue grosse molecole, allora, avendo la peculiarità di non idratarsi completamente nell'acqua e rimanendo sospesi in superficie, avrebbero dato vita all'immagine nel momento in cui si verificò il processo chimico di disidratazione e ossidazione del sangue, il quale è per l'appunto formato quasi totalmente da acqua. La disidratazione e l'ossidazione, come abbiamo ripetuto più volte, sarebbero avvenute nel momento della resurrezione di Gesù, ossia quando i teli furono irradiati da una luce metafisica.
Poiché nell'immagine sindonica non si riscontrano segni di impiastricciamento ematico, anzi, in essa sono rintracciabili addirittura aloni contraddistinti dal bordicino perimetrale di coagulo, si deve allora per forza escludere l'ipotesi di una formazione avvenuta per contatto diretto "Volto di Cristo-telo". Quindi la teoria più accreditabile sarebbe quella che il sangue che si trovava sopra i lineamenti del Volto del Risorto si fosse impresso sul lino per proiezione. E una dimostrazione di questa mia granitica convinzione è riscontrabile particolarmente quando si osserva che le macchie di sangue, benché impresse bidimensionalmente su una parte piana quale è il telo di lino sindonico, si adeguano in sovrapposizione modellandosi sui lineamenti del Volto Santo di Manoppello i quali sono ovviamente macchiati in coincidenza del medesimo sangue.
Devo dire che è questa, per me, anche la prova che le due immagini sacre non rispettano le leggi naturali della fisica e che quindi l'esito dell'esame al radiocarbonio effettuato sulla Sacra Sindone non sia veritiero.
"Come si fa scientificamente a proiettare con una luce del sangue, impressionandolo su un telo, il quale va oltretutto a modellarsi anche sui tratti somatici di un volto impresso su un altro pezzo di stoffa?".
Per me, solo Cristo è stato in grado di fare questo perché aveva il controllo assoluto sulla materia.
Foto ed elaborazioni di Ateseo
1^ immagine: volto della Sacra Sindone di Torino;
2^ immagine: sovrapposizione della foto precedente al Volto Santo di Manoppello.
Questa sovrapposizione computerizzata, ottenuta per luminanza, rivela che nell'immagine sindonica è impresso un riflesso di luce. Il riflesso, osservabile come chiarore, ha contribuito insieme al sangue a rendere la figura indefinita come se fosse un negativo fotografico; alcune ferite che sono visibili nel Volto Santo, nell'immagine sindonica o sono solo parzialmente percepibili oppure non compaiono affatto appunto perché il riflesso impresso le ha nascoste. Il chiarore di luce è anche causa della mancata impressione dell'immagine su alcune parti del volto, come ad esempio sui distacchi che intercorrono tra il sangue impresso sopra gli zigomi, delimitato verticalmente dalle pieghe, e ciò che raffigura solo una parte dei capelli del Cristo.
Continuando a parlare dell'immagine sindonica, ora cerco di spiegare perché essa è composta da sangue (vedere la prova accertata per immagine dal computer nella seconda elaborazione in alto in questo post).
Se come è stato scoperto dagli studiosi, la figura della Sacra Sindone è formata da uno strato in micromètri di polisaccàridi, i quali si trovano nei globuli rossi del sangue trasformati in glucosio, le sue grosse molecole, allora, avendo la peculiarità di non idratarsi completamente nell'acqua e rimanendo sospesi in superficie, avrebbero dato vita all'immagine nel momento in cui si verificò il processo chimico di disidratazione e ossidazione del sangue, il quale è per l'appunto formato quasi totalmente da acqua. La disidratazione e l'ossidazione, come abbiamo ripetuto più volte, sarebbero avvenute nel momento della resurrezione di Gesù, ossia quando i teli furono irradiati da una luce metafisica.
Poiché nell'immagine sindonica non si riscontrano segni di impiastricciamento ematico, anzi, in essa sono rintracciabili addirittura aloni contraddistinti dal bordicino perimetrale di coagulo, si deve allora per forza escludere l'ipotesi di una formazione avvenuta per contatto diretto "Volto di Cristo-telo". Quindi la teoria più accreditabile sarebbe quella che il sangue che si trovava sopra i lineamenti del Volto del Risorto si fosse impresso sul lino per proiezione. E una dimostrazione di questa mia granitica convinzione è riscontrabile particolarmente quando si osserva che le macchie di sangue, benché impresse bidimensionalmente su una parte piana quale è il telo di lino sindonico, si adeguano in sovrapposizione modellandosi sui lineamenti del Volto Santo di Manoppello i quali sono ovviamente macchiati in coincidenza del medesimo sangue.
Devo dire che è questa, per me, anche la prova che le due immagini sacre non rispettano le leggi naturali della fisica e che quindi l'esito dell'esame al radiocarbonio effettuato sulla Sacra Sindone non sia veritiero.
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