Foto ed elaborazioni pubblicate da Antonio Teseo
Studio di Antonio Teseo
Le ultime ricerche che mi appresto a presentare mi hanno permesso di ricostruire alcuni fatti ed avvenimenti che sarebbero accaduti nel sepolcro a partire dalla morte in croce di Gesù fino alla sua resurrezione. Premetto che con questo io non voglio assolutamente persuadere nessuno con le mie convinzioni a favore delle autenticità della Sacra Sindone di Torino e del Volto Santo di Manoppello.
Poiché il Blog è un diario libero e personale, espongo solo delle idee che ritengo essere in linea con le mie ricerche. Ognuno quindi è libero di credere o no a ciò che dico, anzi, io sono disposto ad accettare qualsiasi critica sempre se essa è però supportata da una valida motivazione scientifica.
La luce del Risorto
Le figure che vediamo sopra dimostrano una mia teoria ripetuta più volte in altre pubblicazioni, cioè che sulla Sindone è impresso un chiarore di luce assieme ad una figura indefinita composta da sangue probabilmente misto anche a sudore. La formazione di quest'immagine sul lino sarebbe avvenuta nella tomba per volere del Signore, nel giorno della Sua Santa Pasqua, affinché si adempisse la profezia di Isaia, 52,13-15; 4° carme del Servo.
“Ecco, il mio servo avrà successo, sarà innalzato, elevato ed esaltato grandemente. Come molti si stupirono di lui - talmente sfigurato era il suo aspetto al di là di quello di un uomo, e la sua figura al di là di quella dei figli dell’uomo, - così molte nazioni resteranno attonite, i re chiuderanno la bocca a suo riguardo, perché vedranno ciò che non era stato loro narrato, e comprenderanno ciò che non avevano udito”.
Come si può osservare nella seconda elaborazione pubblicata sopra, ovvero quella centrale, la quale è stata ricavata dalla sovrapposizione del Volto Santo di Manoppello a quello della Sacra Sindone, sono riuscito a determinare in positivo, per mezzo di un filtraggio computerizzato, la definizione dei caratteri somatici del Volto di Cristo risorto dai morti impressionatasi sul lino sindonico: il sangue e molto probabilmente anche il sudore che furono della Passione, il Risorto volle trasferirli mediante la proiezione della luce del suo Volto prima sul sudario di Manoppello e poi di riflesso sul telo di Torino. Sempre nella seconda immagine sono riuscito a far risaltare, con un reverse da positivo a negativo, l’intensità dell'irradiazione che aveva filtrato il bisso di Manoppello: più il colore tende al blu scuro, più è alta l’intensità; viceversa, più il colore tende all'azzurro e poi al bianco, più bassa è l'emissione luminosa. Osservando la foto reale della Sacra Sindone trasformata in bianco e nero (fig.1), vi invito a prestare attenzione alle sfumature che contornano l'aspetto del volto. Esse ci rendono bene l’idea della variabilità dei raggi di luce che avevano filtrato il sudario di Manoppello.
Dalla comparazione delle tre immagini si possono rintracciare anche questi particolari:
(a sinistra)
a. il gonfiore sotto l’arcata sopracciliare dell’occhio;
b. la ferita del foro lacrimale nello stesso occhio;
c. la ferita sullo zigomo;
(a destra)
d. il rivolo di sangue fuoriuscito da una ferita sotto l’incrocio delle palpebre dell’occhio;
e. il sangue depositato in linea in coincidenza di una piega del sudario di Manoppello all’altezza del mento.
Ricostruzione di fatti e avvenimenti che sarebbero accaduti dopo la morte di Gesù.
Deposto Gesù dalla croce, la sua sepoltura doveva avvenire in tempi ristretti perché stava per tramontare il sole, che, a quel tempo, segnava l’arrivo del nuovo giorno. Il giorno che arrivava era il Shabbat (sabato) ritenuto sacro dai giudei e pertanto per la legge della Torah tutti dovevano esimersi dal lavoro per dedicarsi con il digiuno (epurazione) alla preghiera. Come ci ha rivelato l’apostolo Giovanni nel suo Vangelo, furono Giuseppe d’Arimatea e Nicodemo ad occuparsi di preparare il corpo del Signore per la sepoltura. Sbrigativamente, allora, nel sepolcro, presero prima un sudario di bisso di lino e glielo posero sul viso (Velo del Volto Santo di Manoppello) e poi adoperarono un lungo lenzuolo cosparso di aromi (Sindone di Torino) per avvolgerlo legato con delle bende.
Passati tre giorni dalla morte, Gesù, nell'attimo della sua resurrezione che avvenne con un lampo di luce, volle proiettare e impressionare la figura del suo volto nel sudario. Questo velo, che risultava macchiato del sangue della Passione, quando fu attraversato dalla luce del Volto del Risorto, la sua immagine venne trasferita e impressa di riflesso anche sulla S. Sindone.
Nell'attimo in cui Cristo alzò gli occhi per contemplare la luce del Padre (Trasfigurazione) nel sudario si materializzò la sua sembianza in maniera diapositiva e olografica (un giorno si sarebbe scoperto che queste due peculiarità in verità rivelano un Santo Volto "risorto dai morti" perché della Passione sfigurato, e un Santo Volto "trasformato in Luce Eterna" perché trasfigurato dalla Luce di Dio Padre).
Per concludere, secondo i miei studi l'aspetto che osserviamo sulla faccia interna del lino sindonico non sarebbe né un'impronta né una figura negativa, bensì una Icona ma Acheropita, come ho spiegato sopra formatasi per una proiezione di luce riflessa.
Spiegazione delle immagini: 1° Volto della Sacra Sindone; 2° Definizione filtrata e ricavata dalla sovrapposizione Volto Santo-Sindone; 3° Sovrapposizione Sindone-Volto Santo dalla quale si può osservare a sinistra la sbavatura del sangue fuoriuscito a Gesù dalla bocca e dal naso e che ha imbrattato il mento, la barba e le pieghe.
2 commenti:
Si, probabilmente lo e
La ringrazio per Blog intiresny
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