Luca 9,22-25 - Chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. | |
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Il Figlio dell’uomo deve soffrire molto, essere rifiutato dagli anziani, dai capi dei sacerdoti e dagli scribi, venire ucciso e risorgere il terzo giorno».
Poi, a tutti, diceva: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua. Chi vuole salvare la propria vita, la perderà, ma chi perderà la propria vita per causa mia, la salverà. Infatti, quale vantaggio ha un uomo che guadagna il mondo intero, ma perde o rovina se stesso?». |
Quando l'apostolo Tommaso volle toccare le ferite di Gesù risorto (Giov. 20. 24-29) lo fece per riconoscere il suo vero ed unico Dio cristiano. Quindi il Vangelo ci spiega che noi un giorno riconosceremo Cristo principalmente dai segni della Passione (Is. 52,14: - talmente sfigurato era il suo aspetto al di là di quello di un uomo). Nel libro dei salmi, tuttavia, è riportato questo versetto: (Sl. 80; Signore, ristoraci, fa' splendere il tuo Volto e noi siamo salvi);
Elaborazioni realizzate da Antonio Teseo. 1^ immagine "sovrapposizione del Volto Santo di Manoppello
alla S. Sindone di Torino": procurando un rafforzamento di contrasto, viene alla luce il volto di Gesù sfigurato dal sangue delle ferite della Passione. 2^ immagine "sovrapposizione del Volto Santo di Manoppello al Volto della S. Sindone di Torino elaborato in grafica 3D": tumefazioni e contusioni.
3^ immagine "corpo cadaverico di Gesù con il volto coperto dal sudario di Manoppello su cui nel terzo giorno apparve il Volto di Cristo risorto". 4^ immagine "il Volto Santo illuminato frontalmente".
il salmista, non usa l'ausiliare del verbo essere al futuro "saremo" salvi, ma al presente "siamo" salvi, perché la figura del Santo Volto di Gesù sia contemplata da tutto il popolo di Dio prima qui nel mondo. E il Signore della storia allora esaudisce questa supplica. Bisogna cioè comprendere che per andare in Paradiso noi dobbiamo prima risorgere qui sulla terra trovando ristoro nella figura mite e misericordiosa del Volto Santo di Manoppello (sudario con impresso il Santo Volto proiettato ed impressionato misteriosamente anche sulla S. Sindone). Il Volto Santo è la guida che ci insegna a fare sempre la volontà di Dio con umiltà, mitezza, grazia e gioia. Nel 4^ carme del servo, troviamo per altro scritto anche quest'altra profezia: (52, 14; e la sua figura "di Cristo è" al di là di quella dei figli dell'uomo); ciò significa, allora, che l'immagine del Santo Volto della storia non si mostra alla nostra vista solo con il sangue vivo o con i caratteri enfiati, ma anche con le ferite rimarginate, segni della resurrezione dalla morte.
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Essa non è dunque un feticcio a cui ricorrere solo in caso di bisogno, ma con la preghiera la si deve invece onorare, lodare, glorificare, contemplare. La sua luce proietta la nostra anima alla trascendenza, al Signore. Dal Volto Santo di Manoppello impariamo ad invocare la sapienza che ci proviene dallo Spirito Santo; a non pensare a noi stessi, ma al bene
del prossimo; a pregare per la sua felicità.
Essa non è dunque un feticcio a cui ricorrere solo in caso di bisogno, ma con la preghiera la si deve invece onorare, lodare, glorificare, contemplare. La sua luce proietta la nostra anima alla trascendenza, al Signore. Dal Volto Santo di Manoppello impariamo ad invocare la sapienza che ci proviene dallo Spirito Santo; a non pensare a noi stessi, ma al bene
del prossimo; a pregare per la sua felicità.
Come membro della Santa Chiesa Cattolica, mi sento di dire che il mio cuore traboccherebbe di gioia, se alla fine della celebrazione della Santa Messa venissero lodate, onorate, glorificate e quindi incensate anche le immagini del Volto Santo e della S. Sindone (i nostri fratelli della Chiesa Ortodossa questo già lo fanno per l'icona del Pantokrator, un tempo attinta dalle nostre sante reliquie).
Sl. 22, 24-25:
Voi che temete il Signore, lodatelo,
tutta la discendenza di Giacobbe,
rendete a lui gloria, riveritelo voi tutti,
o discendenza di Israele,
poiché non ha disprezzato,
non ha disdegnato l'afflizione del misero,
non ha nascosto il suo volto da lui,
al suo grido d'aiuto l'ha ascoltato.
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