
Isaia, 53, 1-5: Crebbe come un virgulto davanti a lui e come una radice uscente da arida terra. Non aveva figura né splendore per attirare i nostri sguardi, né prestanza, sì da poterlo apprezzare. Disprezzato, ripudiato dagli uomini, uomo dei dolori, conoscitore della sofferenza, simile a uno davanti al quale ci si copre la faccia, disprezzato, sì che non ne facemmo alcun caso. Eppure, egli portò le nostre infermità, e si addossò i nostri dolori. Noi lo ritenemmo come un castigato, un percosso da Dio ed umiliato. Ma egli fu trafitto a causa dei nostri peccati, fu schiacciato a causa delle nostre colpe.
Secondo i miei studi, la Sacra Sindone di Torino è l'immagine di Gesù morto dalle spalle fino ai piedi. Nel volto, invece, è nascosta la Sua sofferenza di quando era ancora in vita. Io penso che questa immagine, insieme a quella del Risorto impressa sul Velo di Manoppello, fu voluta da Cristo affinché si adempisse la profezia di Isaia 52, 13-15.
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