Elaborazione realizzata da Antonio Teseo: cliccare sulle immagini per vederle ingrandite
Studio realizzato da Antonio Teseo
Questa elaborazione che ho realizzato al computer, ci permette di distinguere nell'immagine del Volto della S.Sindone l'impressione di un riflesso di luce dai caratteri somatici.
Partendo con la spiegazione dalla prima immagine a sinistra che riguarda il negativo del Volto della S. Sindone, dove la luce si presenta con il colore blu, mentre i tratti somatici si presentano con il colore bianco, nella figura 2 ho invertito in positivo il riflesso di luce e lasciato in negativo i caratteri del Volto.
Poiché il sudario di Manoppello con il Volto Santo si è impresso come Volto della S. Sindone, nella figura 3 ho allora riportato in positivo il riflesso della luce che si era prodotto sul bisso, e sempre in positivo ho messo in luce la definizione dei tratti somatici che erano visibili in trasparenza dal Velo Santo del sudario nel momento del lampo della Resurrezione di Cristo (per verificare la dimostrazione di questa mia tesi, consultare le elaborazioni che si trovano nel post da me pubblicato in questo blog "Tumefazioni e contusioni in 3D del Volto di Cristo Gesù").
Ulteriori approfondimenti sul Volto della Sacra Sindone di Torino
Come ho già accennato sopra, il Volto della S. Sindone raffigura l'immagine che duemila anni fa, nella tomba di Gesù, si sarebbe scorto dalla faccia esterna del sudario di Manoppello quando questo drappo copriva il Volto di Cristo. La figura sarebbe stata proiettata ed impressionata sul lino - dalla luce del Volto del Risorto - con il sangue della Passione di nostro Signore. Il liquido ematico subì una trasformazione chimica in biopolimeri "polisaccaridi", forse dovuta al calore della luce, che si fissò in maniera indelebile sulla parte più superficiale delle fibrille. Con questa immagine il Salvatore avrebbe voluto far comprendere la Sua identità al mondo intero:
1) Mediante l'impressione di un riflesso di luce che risulta aver illuminato il sudario, come segno della Sua Onnipotenza;
2) Mediante l'impressione dei Suoi caratteri somatici sfigurati dal sangue della Passione, come segno di Redenzione.
L'immagine della S. Sindone si presenta come se fosse una fotoimpressione che è stata troppo esposta alla luce. Se la si oscura e la si appanna al computer, essa risulta più compatta e comprensibile (l'appannamento, come ho dimostrato sopra, ci permette di distinguere bene il riflesso della luce dai tratti del Viso).
Ribadendo che il Volto della S.Sindone e il Volto Santo di Manoppello sono complementari, e cioè che l'uno permette di scoprire le peculiarità dell'altro, noi comprendiamo dall'immagine del Volto della S. Sindone, in cui è impresso il riflesso della luce di Dio, che la figura diapositiva e olografica del Volto Santo (non spiegabile dalla scienza) si sia formata proprio da un irraggiamento che avrebbe filtrato ed illuminato il sudario sotto e sopra (sotto, in modo adirezionale dalla luce di Cristo; sopra, in modo direzionale dalla luce del Padre).
Proprietà contenuta nell'immagine del Volto Santo di Manoppello:
da queste foto, scattate per la maggior parte dall'amico dott. Paul Badde (i link di riferimento sono: http://holyfaceofmanoppello.blogspot.com/; http://www.gliscritti.it/;) si comprende come la variazione dell'incidenza della luce abbia trasformato significatamente l'immagine considerando anche la tonalità. Questo succede perché il Volto Santo è un ologramma (l'olografia è stata teoricamente inventata da Dennis Gabor nel 1948 ma non fu possibile realizzarla fino all'invenzione del Laser avvenuta negli anni sessanta, e il Volto Santo è a Manoppello da 503 anni).
Se l'ostensorio con la reliquia viene girato di 180°, alle stesse condizioni d'illuminazione l'immagine si vede esattamente uguale nell'altro verso del telo, solo che ovviamente in maniera speculare. Cliccare sopra le figure per vederle ingrandite.
Dalle due fotografie di qui sotto possiamo contemplare:
a sinistra: l'ologramma formato per luce trasmessa dal Figlio;
a destra: l'ologramma formato per luce riflessa dal Padre.
Da ricordare ancora, che se l'ostensorio con la reliquia viene ruotato di 180°, alla stessa condizione d'illuminazione l'immagine si vede esattamente uguale nell'altra
parte del telo, ovviamente in maniera riflessa perché diapositiva.
Appena sotto, visione olografica della ferita del setto nasale per effetto della variazione dei raggi di luce che hanno illuminato il sudario del Volto Santo (foto scattate dal dott. Paul Badde pubblicate nel blog "holyfaceofmanoppello.blogspot.com"): dalle prime due immagini in alto, possiamo osservare il sudario macchiato all'altezza della ferita del setto nasale (l'alone, che molto probabilmente è formato da sangue, copre completamente la lesione); dalle tre immagini in basso, vediamo invece la figura della ferita che prospetticamente va man mano rimarginandosi, fino a cicatrizzarsi completamente con una crosta di sangue. Cliccare sulle immagini per vederle ingrandite.
Nel negativo del Volto della S. Sindone che ho riportato sotto, ho voluto indicare con le freccette:
a) La traccia dell'occhio destro che si vedeva sopra una piega del sudario (freccetta rossa);
b) La semiorbita dell'occhio sinistro (freccetta verde);
c) La fossetta sopra il labbro superiore che, come si vede nel Volto Santo è macchiata di sangue, ma che nel Volto della S. Sindone non è distinguibile dalla punta del naso perché l'immagine che mostra i caratteri del volto è monocromatica:
(freccetta gialla);
d) Il riflesso di luce che appariva sul sudario di Manoppello all'altezza dell'ombra della bocca semiaperta (freccetta ciclamina);
e) La parte indefinita del labbro inferiore macchiata di sangue (freccetta blu).
Cliccare sulle immagini per vederle ingrandite e ritrovarsi con la spiegazione
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